IL LAVORO MORTIFICA… IN QUANTO FORMA DI MODERNA SCHIAVITÙ

  • Maggio 5, 2015 16:39

“Il lavoro come tale costituisce la migliore polizia e tiene ciascuno a freno. Esso logora straordinariamente una gran quantità d’energia nervosa e la sottrae al riflettere, allo scervellarsi, al sognare, al preoccuparsi,all’amare,all’odiare.”
F.Nietzsche

“Arbeit macht frei – Il lavoro rende liberi”
Auschwitz, scritta all’ingresso del campo di concentramento

In un sistema in cui denaro, merce e spettacolo sono il fulcro del meccanismo capitalista, ci ritroviamo facilmente (e più o meno coscientemente) pervasi di bisogni presunti e desideri creati ad arte per renderci dipendenti da essi.
Noi non aspiriamo di certo ad elemosinare “migliori condizioni” all’interno di questa gabbia esistenziale, ma ad essere sprone e causa dell’inceppamento di questi ingranaggi mortiferi.
Perché una vita dedicata a lavorare per denaro, con la prospettiva unica di spenderlo come suggerisce ossessivamente lo scintillìo pubblicitario, ci pare di una tristezza sconvolgente – così vicina all’annientamento delle nostre reali pulsioni, così simile all’automatizzazione delle nostre attività.
Non siamo per nulla disposti a perdere il nostro vivere adesso pur di rincorrere il miraggio del futuro. E neppure a sopravvivere stanchi, spegnendo giorno dopo giorno le nostre passioni (o rinunciando a coltivarle o facendone profitto – il che è persino peggio perché equivale a diventarne schiavi, a tradirle) e l’irriducibile forza d’urto che abita i nostri corpi. I nostri come quelli di chiunque non intenda ridursi ad accendere appena possibile lo schermo di un computer che distilli emozioni per la sua identità virtuale, o di lavorare anche nel “tempo libero” come fruitore passivo di localini alla moda e spettatore (magari interattivo) del palinsesto mediatico o cibernetico.
Per questo schifiamo l’imponente baraccone dell’expo 2015 di Milano, mostruosa vetrina delle “migliori” aberrazioni tecnologiche di ultima generazione, proposte da multinazionali e grandi aziende magari rivestite e agghindate (come se il re non fosse irreversibilmente nudo) dal manto ecologista.
E riconosciamo in coloro che infrangono queste vetrine i nostri compagni, in coloro che sfidano questo sistema con l’attacco diretto, i nostri affini.
Puntiamo a distruggere il terrore impostoci col ricatto del denaro, con l’ansia del tempo.
Perché il nostro momento di ora duri per sempre vogliamo un’esplosione di gioia immanente, che passa pure per la durezza della violenza: perché non riconosciamo e vogliamo combattere il “monopolio legittimo” della violenza nelle mani dello Stato. Cioè, in sostanza, nei manganelli dei tutori dell’ordine, nel conto in banca dei possidenti, negli arsenali militari e nei laboratori di ricerca che praticano la vivisezione, nel diritto concretamente applicato dalle procure, nelle telecamere che ci controllano, nelle carte dei ministeri che ordinano “respingimenti umanitari” e “missioni di pace”, nello zelo spersonalizzato di chi applica gli ordini che riceve (“faccio solo il mio lavoro..”), nella voce “autorevole” del medico che prescrive un t.s.o. a chiunque non sia stato docile e paziente.
Non insorgere contro la violenza istituzionalizzata di una quotidianità imposta significa, anche inconsapevolmente, diventarne complici.
Le mezze misure del compromesso col nemico che ci vuole schiavi lasciano solo l’amarezza della catena allungata di un anello: se vogliamo spezzarla, dobbiamo provare a colpirne tutti i nodi portanti.

Fanculo all’expo
Fanculo al 1 maggio

VENERDI 10 APRILE:SHAMELESS(SENZA VERGOGNA HC)-MANOMORTA(COSENZA TU-PA TU-PA)

  • Aprile 9, 2015 18:16

venerdì 10 aprile3

SABATO 4 APRILE-EXTREME NOIZ NIGHT:S.A.D.K+CALAVERA

  • Aprile 8, 2015 16:40

Cattura

CONCERTO:VENERDÌ 27MARZO 2015-ALTERAZIONE+77 FOLLI

  • Marzo 25, 2015 17:46

ALTERAZIONE 001

 

Dalle ore 23:00

 sul prestigioso nonpalco de “La deriva squatt”

                                                       in via valore d’uso n. 0 (accanto ex mercato ittico)

 si esibiranno per propagandare e finanziare la rivolta:

 la leggenda del punkardecore italiano, gli Alterazione

 col supporto dall’inferno locale dei 77 folli

 dj set dei macina piatti residenti.

Come sempre il bar sei tu! Condivisione o muerte!

Massiccia presenza di materiale anarchico e libertario di critica al capitale e ai mostri che produce

…e presenza molesta di scollettatori professionisti…

LA ROTTURA DEL SEMPRE UGUALE

  • Marzo 25, 2015 16:37
  • ROTTURA DU CAZZU